martedì 14 maggio 2002

II. 6. Ludwig Mies Van Der Rohe, Uffici nella Friedrichstrasse, Berlino 1919







Nell’andamento appuntito del perimetro il disegno ricorda quelli delle antiche fortificazioni rinascimentali: lo scopo è infatti la massimizzazione delle superfici esterne per aumentare le pareti illuminanti e per moltiplicare le viste.

Dal Capitolo 6. Mies Van der Rohe. Dello spazio totale

lunedì 22 aprile 2002

II. 7. Ludwig Mies vand Der Rohe et al, Siedlung Weisenhof, Stoccarda 1927








Top Mies, Block center view of the Siedlung, Bottom, Le Corbusier. All pictures quote: by Antonino Saggio, Architettura e Modernità, Carocci 2010

Mies comincia a studiare il piano del quartiere attraverso un plastico che esprime in una dimensione urbanistica la sua concezione spaziale: un insieme di piastre di uno o due piani completamente astratte (riuscirà anche nella realizzazione ad uniformare le coperturein lastre piane e il colore nel bianco) che non seguono allineamenti preordinati, ma segmentano lo spazio lasciando fluire un invaso sull’altro ... p. 83

lunedì 21 gennaio 2002

II. 4 Cornelis van Eesteren and Theo van Doesburg




Anonymous. Théo van Doesburg (right) and C. van Eesteren (left) working on their architectural models in their studio in Paris. 1923. Photo. Rotterdam, Netherlands Architecture Institute.

venerdì 4 gennaio 2002

II. 6. Ludwig Mies Van der Rohe, Grattacielo di vetro, Berlino 1921





Visto in pianta, lo schema si definirebbe un’ameba ancorata a due cerniere legate da una cinghia di distribuzione (i nuclei di servizio in questo caso sono due e hanno forma circolare). Di questo edificio, Mies realizzò un grande e bellissimo modello: per presentare la strabiliante idea, che verrà parzialmente realizzata da altri mezzo secolo dopo e per verificare trasparenze, rifrangenze, riflessioni e l’illuminazione ...

Dal Capitolo 6. Mies Van der Rohe. Dello spazio totale

II. 6. Ludwig Mies vand Der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1928-1929






Capitolo 6. Mies Van der Rohe. Dello spazio totale

II. 5. Erich Mendelsohn, Cinema Universum, Berlino 1926-1928




... e nello stesso cinema Universum che costruirà a Berlino, il mondo di Mendelsohn ha tangenze con le ricerche costruttiviste. I volumi, in questi casi, conservano una autonomia figurativa e plastica e presentano alcuni montaggi per sovrapposizione o incastro. Sono spinte divergenti. Come legare infatti la sconnessione per piani agli assemblaggi per volumi?

Dal Capitolo 5.Mendelsohn. Lo spazio curvo

II. 5. Erich Mendelsohn, Rinnovo della sede del 'Berliner Tageblatt', Berlino 1921-1923



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Nel 1923 Mendelsohn aveva completato l’ampliamento della sede del giornale "Berliner Tageblatt" con un’architettura che pare preludere alle immagini del film Metropolis di Fritz Lang. Mendelsohn sfonda l’angolo dell’edificio preesistente per farvi penetrare il nuovo corpo (più alto di due piani sui fianchi e di tre all’angolo) come una spaventosa chiglia di nave



dal paragrafo 5. Mendelsohn. Lo spazio curvo