sabato 20 febbraio 2010

VIII. 31. Thom Mayne, Morphois, Uffici Caltrans, Los Angeles (Installazione di Keith Sonnier) 2001 2004






... Si è circondati da schermi. Sia quelli televisivi, che diventano sottilissimi, sia da quelli dei PC, telefonini, navigatori, lettori di musica, videocamere, fotocamere eccetera. Questa onnipresenza dello schermo determina nell’abitante della città una condizione di avvolgimento, se non di bombardamento, da schermo e una condizione appunto strutturalmente digitale...

Dal Cap. 31 Espressioni digitali p. 409

lunedì 1 febbraio 2010

VIII. 31. Foreign Office Architects, International port terminal, Yokohama 1995-2002

Video montaggio L. Sforza 2010

...Lo strumento di controllo del progetto è interamente digitale e i due giovani architetti
(Farshid Moussavi e Alejandro Zaera-Polo) riescono a portare a
termine l’opera sperimentando pezzo per pezzo il nuovo know how
informatico, progettuale e tecnologico. L’interesse del progetto non è
tanto nella specificità dell’idea architettonica – un’idea come dicevamo
ampiamente dibattuta – quanto nella grande scala della realizzazione,
nella messa a punto di appropriati strumenti informatici di
controllo sia della progettazione sia del cantiere e nell’affermazione di
architetti di nuova generazione sullo scenario internazionale ... p. 405

VIII. 33. Diller + Scofidio, Blur, Neuchatel 1998-2002







..La nuvola entra in costante mutazione con l’edificio, lo cambia costantemente facendo emergere ora una prua, ora una terrazza, ora un ponte, ora nulla. Senza la lettura e la trasformazione delle informazioni ambientali, ci sarebbe solo la pura ossatura metallica

Dal Capitolo 33. Fluidità e nuove connessioni
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